La memoria è un tatuaggio: lettura di Le rondini di Montecassino di Helena Janeczeck
Palazzo Frescobaldi (Sala Affreschi), 26 Gennaio alle ore 12.00, in occasione del Giorno della Memoria
Conferenza della Prof.ssa Silvia Cardini, Liceo Machiavelli
Helena Janeczeck, autrice in lingua italiana di origini polacche, nel suo romanzo Le rondini di Montecassino (2010) affronta il tema del ricordo della Shoah nelle seconde generazioni. Attraverso una folta schiera di personaggi inerenti a vario titolo e su diversi piani temporali al luogo della battaglia, l’autrice affronta il tema dell’appartenenza di un individuo al suo popolo e dei legami di memoria che sostengono e trasmettono l’identità etnica nel tempo. La storia e le vicissitudini belliche di americani, ebrei polacchi, gurkha nepalesi e guerrieri maori si intrecciano disegnando nella mente del lettore un tatuaggio della memoria in cui ciò che conta non sono i segni che certificano l’appartenenza a una specifica tribù etnica ma la condivisione di una lotta comune. Solo l’ibridazione di memorie diverse è dunque sicura garanzia della loro vitalità, mentre la purezza della memoria di una singola tribù la conduce fatalmente all’irrigidimento e alla morte. Concludo con le parole con cui l’autrice racconta la sua scoperta di essere ebrea:
“Dovevo essere io che annaspando, brancolando con l’intuito profondo nel non circoscrivibile e non detto, mi ero ritrovata voce di popoli stranieri. Popoli stranieri: ero questo. Non importa di qual tribù o qual etnia sfruttata, minacciata in minoranza. Ero quello che ero, me lo sentivo dentro. Quando, con la fine dell’infanzia, venni a sapere quale fosse il popolo perseguitato al quale realmente appartenevo, era ormai troppo tardi. Non è possibile ridisegnare attraverso un’informazione il perimetro di un sentire preesistente al tempo stesso così preciso e così vasto.”